Sappiamo bene che il problema dell’irrigazione estiva sembra lontanissimo in inverno, tanto che magari qualcuno, oltre a dimenticarlo, può pensare che quest’anno sará diverso dall’anno scorso. Purtroppo peró i segnali sono piuttosto evidenti: le piogge si distanziano sempre di piú e spesso quando arrivano sono cosí intense che la terra non riesce ad trattenerle, causando la perdita dello strato piú importante per la vita: il topsoil.
Per questo, é molto probabile che la prossima estate veda forti riduzioni nell’uso dell’acqua per gli spazi esterni.

Ma allora, cosa possiamo fare? Serve strategia ossia devi pensre a a come annaffiare le tue piante in giardino sfruttando al massimo l’acqua che sarà concesso erogare, in genere durante la notte.

Due sistemi diversi.

Fra i sistemi più efficienti in assoluto c’è l’irrigazione interrata, che può essere di due tipi: subirrigazione quando l’acqua viene erogata sotto terra e lì rimane, subito disponibile per le radici; oppure impianto interrato ma con erogazione esterna per aspersione mediante irrigatori. In entrambi i casi, febbraio è un ottimo mese per procedere con i lavori, quando ancora il giardino è a riposo e i danni da scavo verranno mascherati velocemente dalla ripresa vegetativa primaverile.
Entrambi gli impianti sono automatizzati tramite computer di controllo, da impostare a inizio stagione e modificare all’inizio dell’estate e poi dell’autunno. Alcuni modelli di centralina permettono anche un controllo mediante App da cellulare o tablet.

Subirrigazione, antispreco.

La subirrigazione è la modalità in assoluto più efficiente di erogazione dell’acqua, perché non ne va sprecata neanche una goccia, essendo distribuita nel terreno dove si trovano le radici: si riducono i consumi fino al 20%. Inoltre consente anche di concimare aggiungendo il fertilizzante liquido al circuito idrico. Non bagnando il fogliame, diminuiscono le possibilità di infezioni fungine.

Infine, in qualunque momento è possibile aggiungere altre piante perché i tubi sono raccordabili per portare acqua anche in settori non forniti.

In cosa consiste la subirrigazione?

Consiste nell’interrare a 10-20 cm di profondità i tubi ad ala gocciolante nei quali circola acqua in pressione (max 4 bar) con portata costante indipendentemente dalla pressione di entrata (sistema autocompensante). L’impianto viene munito di un sistema antisifone che blocca le impurità in entrata, e di un sistema di autopulizia continua che espelle eventuale sporcizia in circolo. La manutenzione dell’impianto consiste nel controllo delle valvole di sfiato e di spurgo e nella pulizia del filtro.
Esattamente come l’impianto interrato d’irrigazione per aspersione, richiede un progetto per coprire tutte le zone del giardino e per stabilire portata e disposizione dei gocciolatori. Deve essere un professionista a redigerlo, per avere la certezza di un lavoro corretto. Tutto compreso, è leggermente più costoso rispetto all’irrigazione interrata per aspersione, ma consente un veloce ammortamento tramite il successivo risparmio idrico.
L’unico limite è che é installabile solo quando il giardino ancora non c’è, perché la posa è molto invasiva, quindi va  realizzato prima di mettere a dimora le nuove piante e il nuovo prato.

Irrigazione per aspersione.

Se il giardino c’è già e il prato non deve essere rifatto, è decisamente meglio orientarsi verso l’impianto interrato con irrigatori che annaffiano per aspersione.
Anche in questo caso serve una progettazione professionale dell’impianto, che tenga conto di siepi, arbusti, aiuole e alberi presenti nel giardino: non devono ostacolare la distribuzione dell’acqua, ma devono venire tutti raggiunti dal getto d’acqua.

In cosa consiste l’irrigazione per aspersione?

Gli scavi vengono limitati al minimo indispensabile alla posa dei tubi e all’inserimento dei pop-up, irrigatori nascosti nel terreno che emergono solo quando viene aperto il flusso dell’acqua. I pop-up possono essere statici, più utilizzati per piccoli spazi, avendo uno spruzzo a ombrello con raggio massimo di 4,5 m; oppure a turbina con spruzzo a raffica per bagnare zone più grandi, in modo da utilizzare un raggio di almeno 8 metri. Siepi e aiuole possono essere irrigate con tubo gocciolante oppure con microirrigazioni sottochioma che il progettista inserisce laddove li ritiene necessari. L’impianto, comandato da una centralina, può prevedere più di una linea per soddisfare aree differenziate, anche con erogazione a goccia, grazie all’impiego di valvole che determinano la fornitura di acqua con precisione.

In questo tipo di impianto va aggiunto il sensore di pioggia, che inibisce il funzionamento dell’impianto in caso di precipitazioni sufficienti, lasciando comunque invariato il programma memorizzato sulla centralina, che verrà ripristinato non appena il sensore sarà asciutto: in questo modo si risparmia acqua e si allontana il pericolo di ristagno idrico.

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